Red Hat Enterprise Linux 10: novità su AI, sicurezza avanzata e cloud-native

Red Hat ha annunciato la disponibilità di Red Hat Enterprise Linux 10 (RHEL 10), la nuova major release della sua storica piattaforma enterprise. Un aggiornamento che va ben oltre il semplice aggiornamento tecnologico: RHEL 10 nasce per rispondere alle nuove esigenze di ambienti ibridi, cloud-native e AI-driven, portando innovazioni concrete su tre fronti chiave: intelligenza artificiale integrata, sicurezza di nuova generazione e un modello operativo container-native che semplifica gestione e aggiornamenti.

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AI operativa integrata: Red Hat Enterprise Linux Lightspeed

Negli ultimi anni, l’AI ha smesso di essere solo una buzzword e ha iniziato a trasformare il modo in cui si gestiscono infrastrutture e piattaforme. RHEL 10 fa un passo deciso in questa direzione con Red Hat Enterprise Linux Lightspeed, il nuovo servizio integrato che sfrutta la AI generativa per aiutare i team IT a lavorare meglio e più velocemente.

Grazie a decenni di know-how Red Hat, Lightspeed offre:

  • Suggerimenti operativi intelligenti e assistenza contestuale direttamente nella piattaforma.
  • Un assistente da riga di comando (command line assistant) che consente agli amministratori di porre domande in linguaggio naturale e ricevere risposte, configurazioni, comandi già pronti e suggerimenti attuabili per la gestione di ambienti complessi.

Lightspeed sfrutta la conoscenza accumulata dalla documentazione ufficiale di RHEL e dalla Red Hat Knowledgebase e si propone di fatto come strumento che riduce il divario di competenze, aumenta la produttività e ottimizza le operazioni quotidiane.

Oltre a Lightspeed, RHEL 10 è pensata come base solida per i carichi di lavoro AI:

  • Supporta direttamente Red Hat AI Inference Server, OpenShift AI e RHEL AI.
  • Offre performance elevate, massima compatibilità hardware e sicurezza integrata.

Tra le novità delle componenti tecniche pensate per facilitare AI e Machine Learning:

  • PostgreSQL 16 con estensione pgvector, per memorizzare ed effettuare interrogazioni su embedding vettoriali, utili nella ricerca di similarità e nell’elaborazione semantica di dati complessi.
  • Modalità immagine (Image mode): consente la creazione di immagini di sistema pre-configurate e hardened per carichi di lavoro AI, semplificando il deployment e la gestione.
  • Confidential computing esteso: garantisce la sicurezza di dati in uso, dal momento che i carichi AI e dati sensibili girano in ambienti isolati, con modello zero trust.
  • Partner Validation Program: semplifica la certificazione di compatibilità di soluzioni hardware e software AI, con soluzioni validate pubblicate sul Red Hat Ecosystem Catalog.
  • RHEL Extension Repository: offre accesso a software validato e distribuito tramite una supply chain sicura.

Sicurezza avanzata e post quantum ready

RHEL 10 è la prima distribuzione Linux enterprise a essere dichiarata “post-quantum capable”. Integra infatti gli standard NIST per la crittografia post-quantistica:

  • FIPS 203 (ML-KEM)
  • FIPS 204 (ML-DSA)

Questi algoritmi mitigano i rischi di attacchi futuri basati su computer quantistici, contrastando strategie “harvest now, decrypt later”. Supporto già esteso a OpenSSL, GnuTLS, NSS e OpenSSH.

> Leggi anche: “Post Quantum Cryptography e gli algoritmi standard del NIST”

Il confidential computing in RHEL 10:

  • Isola carichi di lavoro AI e dati sensibili in ambienti protetti con modello di trust zero.
  • Protegge infrastruttura e applicazioni da attacchi runtime.
  • Consente conformità e riservatezza anche per i dati più critici.

Novità rilevanti in materia di crittografia e gestione delle identità:

  • Gestione della sicurezza più centralizzata ed efficiente, grazie a nuovi strumenti e ruoli di sistema dedicati al controllo dei privilegi, al monitoraggio dell’integrità e alla gestione container. Va menzionato il nuovo ruolo di sistema AIDE (Advanced Intrusion Detection Environment) per gestire l’installazione e la configurazione di AIDE Linux
    Confidential Computing potenziato, per isolare e proteggere i carichi di lavoro sensibili, anche in ambienti AI e hybrid cloud.
  • Supply chain più sicura con la generazione automatica di Software Bill of Materials (SBOM) e policy di sicurezza più restrittive già integrate nel sistema.
  • Nuove funzionalità per la gestione delle chiavi e dell’identità, incluso il supporto completo agli Hardware Security Module (HSM) e miglioramenti alla gestione certificati e autenticazioni.
  • Sicurezza migliorata anche a livello di rete con il supporto alla crittografia DNS (DNS-over-TLS) e all’introduzione di connessioni remote più sicure tramite protocollo RDP al posto del vecchio VNC.
  • Maggiore resilienza dei dati grazie a una nuova funzione di scrittura atomica, che garantisce la consistenza dei dati anche in caso di crash o interruzioni improvvise.

Infrastruttura cloud native pronta per il futuro

Red Hat Enterprise Linux 10 non è solo AI e sicurezza avanzata: introduce anche un approccio più moderno e flessibile alla gestione dei sistemi enterprise, pensato per ambienti cloud-native e architetture emergenti.

Il cuore di questa evoluzione è la nuova Image Mode, che consente di gestire il sistema operativo come se fosse un container. Grazie a questo modello, è possibile creare immagini preconfigurate, indurite e immutabili, semplificando aggiornamenti, rollback e garantendo maggiore uniformità e sicurezza negli ambienti distribuiti. In questo modo si riduce il rischio di configuration drift, si velocizza il deployment e si unifica la gestione di sistema operativo e applicazioni, utilizzando gli stessi strumenti e flussi di lavoro.

A supporto di questa modalità c’è Red Hat Insights Image Builder, che grazie all’integrazione con l’AI di Lightspeed, fornisce suggerimenti intelligenti per applicare policy di sicurezza e conformità già durante la fase di build, abbracciando il principio shift left e prevenendo i problemi prima che arrivino in produzione.

RHEL 10 è inoltre ottimizzato per i principali cloud provider, con immagini già pronte, pre-hardened e completamente supportate per AWS, Microsoft Azure e Google Cloud. Queste immagini includono funzionalità come Secure Boot, attestazione dell’immagine e gestione integrata direttamente dalle dashboard cloud.

Infine, la piattaforma amplia il supporto alle architetture più diffuse — AMD64, ARM64, IBM Power e IBM Z — consentendo aggiornamenti in-place da RHEL 9.6 a RHEL 10.0, e offre una developer preview per RISC-V, sviluppata in collaborazione con SiFive, per chi desidera esplorare le potenzialità di questa nuova architettura in ambito enterprise.

Novità per sviluppatori su RHEL 10

  • Aggiornamenti a linguaggi e toolchain: Python 3.12, Ruby 3.3, Node.js 22, PHP 8.3, GCC 14.2, Rust 1.84.1, Go 1.23.
  • Nuove versioni di web server (Apache 2.4.62, nginx 1.26) e database (PostgreSQL 16, MySQL 8.4, Valkey 7.2).
  • Strumenti di monitoraggio delle performance aggiornati: PCP 6.3.0 e Grafana 10.2.6.
  • Rimozione e deprecazione di pacchetti legacy: sostituzione di runc con crun, cockpit-composer con cockpit-image-builder, addio a ambienti desktop legacy (LibreOffice, GNOME Terminal, Eye of GNOME).
  • Aggiornamenti in-place supportati su tutte le architetture principali da RHEL 9.6 a RHEL 10.0 (non da RHEL 8).

Requisiti hardware da non sottovalutare

Accanto alle tante innovazioni introdotte, RHEL 10 impone un requisito hardware significativo: il supporto è garantito solo su architetture x86-64-v3 e superiori. Questo significa che una parte consistente di server ancora in produzione, soprattutto in datacenter legacy o ambienti misti, potrebbe non essere compatibile con la nuova versione. Il salto a x86-64-v3 è una scelta tecnica mirata, pensata per abilitare funzionalità di sicurezza avanzate e sfruttare ottimizzazioni di performance che richiedono set di istruzioni più moderni rispetto ai processori delle prime due generazioni x86-64.
Prima di pianificare un aggiornamento o una migrazione a RHEL 10, è quindi indispensabile eseguire una verifica accurata dell’hardware in uso, per evitare problemi di compatibilità e pianificare per tempo eventuali strategie di consolidamento o rinnovo infrastrutturale.

La documentazione completa di RHEL 10 è disponibile a questo link: https://docs.redhat.com/en/documentation/red_hat_enterprise_linux/10

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