Le caratteristiche di un buon trainer secondo Kinetikon

Insegnare ad un pubblico adulto è chiaramente molto diverso rispetto a insegnare ad una classe delle elementari: i bambini hanno poca o nessuna conoscenza del mondo e quindi assorbono molto più facilmente tutto quello che viene detto. Al contrario, gli adulti sono o stanno diventando world-weary, “stanchi del mondo”, e di conseguenza il docente deve fare qualche sforzo in più per catturare e mantenere l’attenzione. Spesso, infatti, il pubblico adulto filtra quello che gli viene spiegato e processa solamente la novità: tutto ciò che sa già, che fa già parte della sua esperienza, diventa rumore bianco; pur capendo il valore della formazione, hanno bisogno di conoscere l’applicabilità di quello che gli si sta insegnando.

Per questo motivo docenti e trainer hanno bisogno di trovare delle tecniche per motivare i dipendenti a partecipare attivamente ai corsi di formazione.

Insegnare ad un pubblico adulto è chiaramente molto diverso rispetto a insegnare ad una classe delle elementari: i bambini hanno poca o nessuna conoscenza del mondo e quindi assorbono molto più facilmente tutto quello che viene detto. Al contrario, gli adulti sono o stanno diventando world-weary, “stanchi del mondo”, e di conseguenza il docente deve fare qualche sforzo in più per catturare e mantenere l’attenzione. Spesso, infatti, il pubblico adulto filtra quello che gli viene spiegato e processa solamente la novità: tutto ciò che sa già, che fa già parte della sua esperienza, diventa rumore bianco; pur capendo il valore della formazione, hanno bisogno di conoscere l’applicabilità di quello che gli si sta insegnando.
Per questo motivo docenti e trainer hanno bisogno di trovare delle tecniche per motivare i dipendenti a partecipare attivamente ai corsi di formazione.

Ecco le 4 caratteristiche di un buon trainer:
1. Pensare in modo strategico: un docente abituato a pensare in modo strategico capisce perfettamente come il processo di formazione può influire sul business. Un meeting con il referente del progetto formativo aiuterà il docente a capire gli obiettivi che l’organizzazione vuole raggiungere con il corso. A questo proposito, è improbabile che il docente si debba solo interfacciare con i discenti, ma avrà relazioni con l’ufficio Risorse Umane, con l’ufficio Marketing e con altre funzioni aziendali.: il trainer deve essere quindi anche in grado di sviluppare una rete di networking che includa tutte le figure coinvolte nel progetto di formazione.
2. Conoscere i principi di progettazione della formazione: sebbene è probabile che sia l’ente di formazione a gestire la progettazione del processo formativo, il docente deve conoscere il fabbisogno formativo dei partecipanti che stanno seguendo il corso e organizzarsi di conseguenza.
3. Sostenere il cambiamento: chiaramente una delle core activities del docente è quella di “facilitare” la lezione, ma una delle caratteristiche più apprezzate in un docente è proprio quella di essere sostenitore del cambiamento, di essere al passo con i tempi, di aggiornare e aggiornarsi in continuazione sulla materia in cui è specializzato.
4. Ultima, banale, ma non meno importante, avere delle capacità comunicative eccezionali: il docente deve essere infatti in grado di suddividere il programma del corso in concetti base, semplici e pronti per essere assimilati. Ma non basta: per un docente, spiegare un concetto complesso, con le parole giuste – che spesso possono risultare di difficile comprensione – è facile, ma totalmente inutile se i discenti non hanno acquisito nessuna conoscenza aggiuntiva. Un buon docente sa adattare il linguaggio rispetto al pubblico che si trova di fronte. E avendo di fronte un pubblico adulto, un buon docente sa che deve mostrare tanti esempi e tanti business case e quando possibile organizzare workshop e laboratori, per mostrare l’applicabilità di quello che viene loro insegnato.